Fare la raccolta differenziata è un’operazione che svolgiamo tutti, ogni giorno, ormai da un po’ di anni. I vari secchi della differenziata sono contraddistinti da colori diversi (che possono variare anche da Comune a Comune proprio perché questi possono decidere autonomamente le loro politiche in tema di gestione dei rifiuti). I colori servono anche ad evitare errori nella differenziata.

Ad esempio, il contenitore verde in alcune città è quello della indifferenziata mentre in altre è destinato alla raccolta del vetro; oppure il cassonetto blu può essere in alcune città quello per i rifiuti indifferenziati, mentre in altre serve per la plastica.

Il 28 settembre 2017, però, è stata pubblicata la nuova norma UNI 11686 sui Waste Visual Elements ossia gli elementi visivi identificativi dei bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti e l’Italia è il primo Stato dell’Unione ad adeguarsi a questa norma.

Lo scopo è di facilitare l’identificazione

Lo scopo è di facilitare l’identificazione dei cassonetti dei rifiuti e tutti gli altri contenitori dedicati a questi processi in modo che tutti, in tutta Italia, possano facilmente capire dove riporre determinati rifiuti in maniera corretta.

Anche se non sono stati dettati gli obblighi e i tempi entro i quali tutte le città dovranno uniformarsi, la normativa fissa punti importanti da seguire proprio riguardo i colori dei cassonetti.

Quindi, in tutta Italia i colori dei secchi della differenziata andranno così suddivisi:

giallo per la plastica
marrone per l’organico
blu per la carta
verde per il vetro
grigio per l’indifferenziato

Così, tutti i cittadini italiani potranno sapere dove conferire un certo rifiuto perché il colore del cassonetto sarà lo stesso in tutte le città; allo stesso modo anche i turisti e le persone che viaggiano in Italia, sapranno dove gettare ogni rifiuto, dalla plastica, al vetro, alla carta, senza commettere errori.
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