La guina è un materiale isolante che viene utilizzato ad esempio per coprire attici, terrazze, balconi o tetti, per renderli impermeabili ed evitare che avvengano delle infiltrazioni d’acqua. È un materiale derivato dal petrolio che può contenere anche plastica, resine e metalli; quindi, per via delle sostanze che la compongono, è molto inquinante.

La guaina è un rifiuto pericoloso

La guaina è infatti un rifiuto dannoso ed è sottoposta a dei trattamenti particolari prima di effettuare la vera e propria fase di smaltimento. Per la legge, la guina vecchia, una volta rimossa, può rilasciare delle sostanze dannose per la salute umana e quindi l’operazione deve seguire diverse regole.

In particolare, lo smaltimento e il recupero della guina seguono delle normative specifiche dato che si tratta di rifiuti speciali e tutta la prassi è affidata a ditte specializzate.

Il personale della ditta deve indossare tutti gli strumenti di protezione necessari come mascherina e guanti e, una volta che la guina viene rimossa, dovrà confezionarla con dei teli impermeabili così che sostanze e residui possano continuare a non fuoriuscire.

I costi di smaltimento

I costi di questa operazione sono piuttosto elevati ma ovviamente è bene fare tutto nel migliore dei modi per la sicurezza propria e la tutela dell’ambiente. Ad ogni rifiuto speciale in materia edile viene assegnato un codice identificativo, chiamato CER che sta per “Catalogo Europeo dei Rifiuti”.

Questo codice dovrà essere inserito nel documento “Formulario di Identificazione di Rifiuti” da compilarsi ad opera della ditta specializzata proprio perché attesta e certifica che l’avvenuto smaltimento è stato eseguito anche in conformità alle normative vigenti.

Se infatti questo non viene compilato, sono previste sanzioni amministrative e nei casi più gravi anche sanzioni penali per la ditta. Quindi, sempre meglio affidarsi a personale specializzato che saprà cosa fare e avrà come priorità il rispetto della salute delle persone e della tutela dell’ambiente.