In estate sono tantissime le persone che ricorrono ad un climatizzatore con lo scopo di trovare un po’ di refrigerio durante le calde giornate. Allo stesso modo, in inverno, il climatizzatore si conferma essere un elettrodomestico molto utilizzato per ritrovare caldo e tepore. Attualmente il condizionamento dell’aria rappresenta il 17% della domanda globale di energia elettrica.

Ma quanto inquina un climatizzatore?

Solo negli USA, il condizionamento dell’aria comporta l’emissione in atmosfera di circa 117 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Per non parlare dei gas fluorurati emessi, il cui impatto sul riscaldamento globale è superiore a quello dell’anidride carbonica.

Stando ad uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology, condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze dell’atmosfera dell’Università di Wisconsin-Madison, l’utilizzo dell’aria condizionata nelle giornate più calde comporta un aumento delle immissioni di gas nocivi nell’atmosfera.

Si tratta, in particolare, di anidride solforosa, ossido di azoto e anidride carbonica. Nelle giornate più calde, insomma, si è riscontrato che la richiesta di elettricità diventa molto elevata così che le centrali elettriche devono mettersi a lavorare molto di più e addirittura devono essere attivate delle centrali “di riserva” che sono spesso più vecchie ed inquinanti, comportando un ulteriore aumento delle emissioni.

Fra l’altro, non si tratta solo di inquinamento e danni all’ambiente ma anche di potenziali rischi per la salute delle persone dato che questi gas sono altamente dannosi. In particolare, l’anidride solforosa e l’ossido di azoto possono causare problemi respiratori, in particolare in bambini, anziani e persone affette da asma.

I risultati dello studio

I risultati dello studio, pubblicati su Plos Medicine, hanno evidenziato una realtà allarmante legata all’utilizzo dei condizionatori: si prevede, infatti, che per la metà del secolo ci sarà la morte di un migliaio di persone in più solo negli Stati Uniti Orientali. I modelli utilizzati hanno previsto che, per via dell’utilizzo dei climatizzatori, ci sarà un aumento del 3,8% di PM2,5 e del 6,7% di ozono.

L’ideale, dunque, è ricorrere ad energia più pulita e sostenibile e utilizzare impianti di condizionamento più efficienti.