Una dieta sostenibile vuol dire consumare cibi sani e freschi, provenienti da produttori locali, rispettando l’ambiente e scegliendo prodotti con una bassa impronta ambientale e poco elaborati dal punto di vista industriale.

Mangiare in maniera sostenibile

Mangiare in maniera sostenibile significa prendersi cura della propria salute: infatti, seguendo questa “dieta” si prevengono il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori.

Si protegge anche il cervello, in particolare da malattie come la demenza e il morbo di Alzheimer.

Non solo si fa bene alla propria salute ma si riducono anche l’impronta idrica, di carbonio e di azoto associate ai consumi di ogni giorno.

Mentre le diete ricche in grassi animali e zuccheri, per esempio, implicano un elevato utilizzo di acqua e sono al contempo poco salutari ed inoltre si emettono grandi quantitativi di CO2 derivante dagli allevamenti (e questa è una delle cause principali del cambiamento climatico), una dieta sostenibile invece è molto più attenta a tutto questo ed anche agli sprechi in termini di terra, acqua, fertilizzanti e emissioni di gas serra.

Ecco un esempio di piatto sano e sostenibile:

frutta e verdure rappresentano la metà del piatto
cereali integrali, la principale fonte di carboidrati
una piccola parte di vegetali amidacei come le patate
la fonte proteica può essere di origine vegetale oppure legumi o frutta a guscio oppure formaggi magri, pesce, uova, carni bianche e carne rossa
grassi buoni, ossia gli alimenti fonti di grassi insaturi come olio extravergine d’oliva e altri oli vegetali
solo una piccola porzione del piatto è coperta dagli zuccheri aggiunti che devono essere limitati il più possibile perché causano sovrappeso e obesità.

Quindi, in sostanza, una dieta sostenibile è basata sugli alimenti di origine vegetale e povera di quelli di origine animale.

Uno stile di vita sostenibile in tutti i sensi e che è possibile seguire per tanto tempo, senza privazioni o carenze.
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