Quando si eseguono i lavori di potatura, si creano dei rifiuti vegetali come rami legnosi che potrebbero essere smaltiti oppure riutilizzati se si sminuzzano con un biotrituratore.

Molte volte si tende a dare fuoco

Molte volte si tende a dare fuoco a questi rifiuti vegetali ma ciò può costituire un reato (se i quantitativi sono ingenti, ad esempio) e soprattutto essere inquinante per l’ambiente.

Quindi, un consiglio è quello di utilizzare un biotrituratore che sminuzzerà i rami per creare un compost fertile ed utilizzabile come nutrimento per il suolo.

Infatti un ramo intero impiegherebbe anni a degradarsi, mentre materiale triturato appunto utilizzando il biotrituratore, può decomporsi nel giro di pochi mesi e rendersi quindi subito disponibile come ammendante e fertilizzante.

Il biotrituratore infatti ha un sistema sminuzzante che favorisce maggiormente il processo di compostaggio.

In base al tipo di biotrituratore si potranno triturare rami di diverse dimensioni: quelli elettrici sono adatti a chi ha un piccolo giardino e sono in grado di sminuzzare rami da 2-3 cm, mentre modelli più potenti con motore a scoppio possono macinare rami di diametro fino a 7 cm.

Quando si pota

Quando si pota, in genere il diametro dei rami è soprattutto entro i 4-5 cm per cui andrà bene un macchinario di media grandezza, anche semplicemente elettrico.

Quindi, quando si hanno dei rifiuti ottenuti dalla potatura, è bene utilizzarli per il compostaggio: un buon compost deve infatti avere un corretto rapporto tra carbonio e azoto per innescare un procedimento sano di biodegradazione della materia.

Quindi deve contenere elementi verdi come scarti di cucina e sfalcio d’erba, ed elementi marroni, provenienti da paglia, foglie secche e rami che sono residui di potatura e che risultano un materiale carbonioso che controbilancia il compostaggio troppo umido che può dare luogo a marciumi e fetore.

Dunque, sfalci e potature triturati con il biotrituratore sono ottimi per il compost.
[smiling_video id=”234781″]

[/smiling_video]