Il tema dell’Economia Circolare occupa sempre più spazio nelle agende dei media e anche della politica, a seguito della necessità, richiamata da più parti, di convertire i modelli produttivi odierni ispirandosi ai principi di riuso e riciclo dei prodotti in virtù di modelli di sviluppo più sostenibili sotto l’aspetto ambientale ed economico.

In Italia vantiamo un’eccellenza in tema di circolarità, operativa dal 1984. Stiamo parlando del CONOU, il Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, che coordina l’attività di 69 aziende private di raccolta degli oli minerali usati e di 3 impianti di rigenerazione distribuiti sul territorio nazionale.

Dall’inizio della sua attività il Consorzio ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio lubrificante, 5.3 milioni delle quali avviate alla rigenerazione, mentre sono state prodotte 3 milioni di tonnellate di olio base, con un risparmio, in termini di bolletta energetica nazionale, di oltre 3 miliardi di euro.

Un rifiuto pericoloso in una preziosa risorsa economica

Negli anni il CONOU è riuscito a trasformare un rifiuto pericoloso in una preziosa risorsa economica, affermandosi come una vera e propria “eccellenza” nel settore della Green Economy in Italia. Il 2018 è stato un anno ricco di successi per il CONOU, che ha raccolto 187 mila tonnellate di olio minerale usato, un risultato vicino al 100% del potenziale raccoglibile.

«È stato un punto di arrivo per noi, perché per la prima volta abbiamo completamente chiuso il ciclo dell’olio, eliminando qualsiasi forma di combustione dell’usato e riducendo praticamente a zero le perdite nel ciclo della raccolta», ha dichiarato Paolo Tomasi, Presidente del Consorzio. Un esito, quello raggiunto nel 2018, come certifica anche il Rapporto di Sostenibilità presentato recentemente ad Ecomondo, che rafforza la posizione di leadership che il CONOU ha raggiunto in ambito europeo.

Incrementare la qualità dell’olio usato raccolto

L’impegno del CONOU è concentrato non solo nel mantenere i risultati fin ora raggiunti ma, soprattutto, nell’incrementare la qualità dell’olio usato raccolto così da facilitare i processi di rigenerazione a salvaguardia del sistema di circolarità. Sulla base di due protocolli di intesa sottoscritti, rispettivamente, con Confindustria (gennaio 2019) e con Utilitalia (novembre 2019), il Consorzio ha dato il via al progetto denominato CircOILeconomy, un road show mirato a stabilire un dialogare diretto con il mondo delle imprese in quanto interlocutori fondamentali.

Nato dalla fusione tra i termini ‘economia circolare’ e ‘olio lubrificante’, il roadshow intende rimarcare l’importanza di un nuovo modello impostato sul riutilizzo degli scarti, finalizzato a favorire una crescita economica e sociale. Un approccio che ha molto a che fare con l’innovazione, la tecnologia e la crescita imprenditoriale. Il progetto ha già visto la realizzazione di 7 tappe (Rimini, Mestre, Brescia, Ancona, Cuneo, Bari e Ferrara) e si appresta ad approdare a Bologna alla fine di novembre.

In trentacinque anni di attività il Consorzio ha saputo dare un notevole contributo all’ambiente, attraverso il coordinamento di una filiera di imprese serie ed efficienti che, nel rispetto di regole e standard operativi, ambientali ed etici, riescono a mantenere l’olio rigenerato in linea con l’evoluzione tecnologica di quello vergine.