La Cop15 è la conferenza delle Nazioni Uniti in cui si discute di come affrontare i cambiamenti climatici e come proteggere l’ambiente e la natura e, in definitiva, tutto il pianeta.

La convenzione è stata firmata per la prima volta al Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992.

È un trattato internazionale sulla conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile della biodiversità e l’equa condivisione dei benefici delle risorse naturali.

Quest’anno la conferenza si sta tenendo in Canada dal 7 al 19 dicembre e si discutono gli obiettivi di lungo termine e quelli entro il 2030.

Alcuni esempi dei 21 obiettivi includono:

la conservazione di almeno il 30% delle aree terrestri e marine. Questo è il tema principale della Cop15: 100 paesi sono già favorevoli ma bisogna convincere altri paesi. Nel 2020 erano area protetta solo il 15% del territorio mondiale e il 7,5% degli oceani, quindi bisogna trovare delle soluzioni reali per far diventare questo obiettivo, qualcosa di concreto
la riduzione della metà dei nutrienti persi nell’ambiente
la compensazione delle emissioni di milioni di tonnellate di anidride carbonica con soluzioni naturali (nature based solutions): ad esempio, la conservazione delle foreste, la lotta alla diffusione delle specie invasive, la riduzione dell’inquinamento da pesticidi, fertilizzanti e rifiuti
il taglio ai sussidi per le industrie che contribuiscono alla perdita di biodiversità, come ad esempio quelle che praticano la deforestazione.

L’obiettivo costante è quello di proteggere la biodiversità poiché il riscaldamento globale sta portando alla perdita di tante specie e questo è un problema perché l’uomo ha bisogno della natura per sopravvivere.

La maggior parte delle specie viventi stanno scomparendo proprio a causa dell’attività dell’uomo e quindi è importante trovare delle soluzioni per fermare questo declino.

Quindi gli Stati dovranno adottare delle politiche che migliorino gli ecosistemi ad esempio arricchendo la biodiversità, stoccando il carbonio, purificando l’acqua, riducendo il rischio pandemico e così via.
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