Quello delle fughe di gas è un tema giustamente allarmante, innanzitutto per un’ovvia ragione di sicurezza, visti anche i purtroppo sempre troppo numerosi episodi di esplosioni accidentali che punteggiano la cronaca, dovuti spesso a disattenzione ed a mancanza di prevenzione, in tutto il Paese.

Ma anche senza arrivare ad un’eventualità così tragica, una fuga di gas può comportare un addebito imprevisto sulla bolletta, che negli ultimi mesi, con l’aumento dei costi delle materie prime, presentava facilmente già un conto salato.

Fondamentale è senza dubbio avere gli impianti a norma ed eseguire la corretta manutenzione, ma a volte questo potrebbe non bastare.

Un sistema per essere più tranquilli può consistere nell’installare dei sistemi di rilevazione gas, oppure affidarsi a tecnici specializzati che, forti della propria esperienza e dotati della giusta strumentazione, possano rilevare con esattezza l’anomalia.

Prendiamo ad esempio la ricerca fughe di gas a Lucca e province limitrofe, in una regione come la Toscana dove è presente una diffusa sensibilità al tema, anche purtroppo in seguito a tragici episodi di cronaca che l’hanno segnata.

Affidarsi a persone esperte, che abbiano le giuste certificazioni e competenze, è fondamentale quando si tratta di fronteggiare una minaccia così silenziosa come quella delle fughe di gas, che rappresentano la maggior fonte di pericolo d’incendio e di esplosione per le nostre abitazioni.

Vediamo adesso le principali differenze tra i due tipi di gas utilizzati nelle nostre case per il riscaldamento, la produzione di acqua sanitaria e per cucinare.

I gas di uso comune in ambiente domestico

Come abbiamo accennato i gas più adoperati in ambito domestico sono due: il metano e il GPL. Scopriamo qualcosa di più su entrambi, entrando nel dettaglio.

Il metano, gas presente da molto tempo

Il metano è un gas naturale estratto dal sottosuolo, viene successivamente stoccato e trasportato fino alle utenze dai metanodotti, arriva quindi nelle nostre case tramite la rete di distribuzione, molto sviluppata in Italia.

Un’abitazione che ricorre al metano per le utenze domestiche sarà probabilmente quindi allacciata alla rete, che le fornirà il gas direttamente allo stato gassoso tramite un contatore che registrerà i consumi.

Essendo più leggero dell’aria tende a concentrarsi verso l’alto, disperdendosi più facilmente in caso di perdite, ma non va comunque sottovalutato il rischio che una determinata concentrazione di gas nell’aria possa causare un fenomeno più ad alto rischio quale un’esplosione

Il GPL, una valida alternativa storicamente più recente

La sua sigla sta per Gas di Petrolio Liquefatti, si tratta infatti di una miscela di gas ottenuti dalla lavorazione del petrolio, principalmente propano e butano.

I suoi componenti vengono portati allo stato liquido tramite compressione, processo che permette di concentrarne la quantità, riducendo l’ingombro e rendendo il trasporto e lo stoccaggio più economici.

La sua distribuzione avviene solitamente tramite stoccaggio in specifici serbatoi, che possono essere di proprietà, in affitto o in comodato d’uso, oppure commercializzato in bombole mobili, di varie dimensioni.

Rispetto al metano presenta quindi il vantaggio di poter servire le zone non collegate alla rete di distribuzione, anche le più difficilmente raggiungibili, dalle zone rurali ai piccoli centri non raggiunti dai gasdotti, fino ai campeggi e le case vacanza.

Avendo una densità superiore a quella dell’aria, il GPL allo stato gassoso tende, in caso di perdite, a stratificarsi in basso, al suolo e nelle cavità, andando a creare situazioni di accumulo estremamente pericolose.

È buona norma che le bombole di GPL siano posizionate verticalmente, dal momento che un’eventuale fuoriuscita in posizione orizzontale avverrebbe in fase liquida e non gassosa, quindi con un quantitativo enormemente superiore.

Sarebbe opportuno anche che fossero dislocate all’esterno, non in prossimità di fonti di calore o esposte ai raggi solari, e correttamente collegate all’impianto di distribuzione.

Comportamenti da adottare in caso di perdite di gas, sospette o verificate

Il sospetto di avere una perdita di gas ci viene solitamente avvertendone il caratteristico odore, che ricordiamo, è sempre addizionato dai fornitori proprio per ragioni di sicurezza, dal momento che in natura i gas in questione sono inodori, oltre che incolori, quindi difficilmente localizzabili.

Un altro segnale d’allarme può essere l’udire un fischio, anche lieve, vicino una tubatura o una bombola, così come avvertire sintomi fisici come vertigini, sensazione di stordimento e irritazione improvvisa alle mucose.

Facciamo attenzione anche agli animali domestici, se li abbiamo, un’eventuale perdita di gas può facilmente renderli disorientati, sonnolenti e con difficoltà respiratorie.

In tutti questi casi è importante mantenere la calma e seguire questi semplici ma decisivi accorgimenti:

– Chiudere il contatore o il rubinetto del gas.

– Disattivare l’energia elettrica nel caso che il quadro elettrico sia lontano da dove si avverte la presenza di gas.

– Non accendere o spegnere luci, non attivare niente che sia elettrico, incluso il cellulare.

– Non utilizzare nessuna fiamma libera, come fiammiferi, accendini o candele.

– Evitare che il campanello venga suonato.

– Proteggerci naso e bocca con un panno.

– Aprire tutte le finestre per ventilare e allontanarsi chiudendo la porta, a maggior ragione fondamentale uscire se l’odore è forte e persistente.

– Una volta fuori contattare il numero unico per le emergenze 112, o il 115 Vigili del Fuoco e seguire le indicazioni fornite.