Molte persone pensano che i sistemi di riscaldamento come le stufe a legna, le stufe a pellet e i camini impattino meno sull’ambiente. In realtà però sono più inquinanti rispetto alle caldaie alimentate a gas metano.

Emissioni di particolato

In particolare è evidente come le stufe a legna, a pellet e i caminetti in genere provochino molte emissioni di particolato o polveri sottili (anche dette PMI), ovvero degli agenti inquinanti molto dannosi per la salute e l’ambiente.

I valori fra legna e pellet cambiano a seconda del tipo e della qualità del carburante e dell’apparecchio utilizzato, ma anche nei valori più bassi registrati (ad esempio 23,9 grammi per gigajoule per il pellet di alta qualità bruciato in una stufa di alta gamma) risultano comunque molto elevati , soprattutto rispetto a quelli del gas metano.

Il pellet sarebbe anche più inquinante del carbone secondo il Royal Institute of International Affair.

Si è sempre pensato che le biomasse fossero una valida alternativa ai combustibili fossili perché ricavate da materia rinnovabile, gli alberi, ma in realtà non è così.

Gli alberi giovani vengono infatti, per questo scopo, continuamente tagliati e re-impiantati, non arrivano alla maturità giusta per assorbire abbastanza CO2 da bilanciare le emissioni prodotte dalla combustione della biomassa.

Per l’Enea, infatti, il 99% delle emissioni di particolato del settore civile è dovuto proprio alla combustione delle biomasse legnose, pellet incluso.

E per ridurre la quantità di polveri sottili emesse e che circolano nelle città, oltre ad organizzare blocchi auto anti smog dovrebbero essere previsto un divieto nell’uso di stufe a pellet.

Un’alternativa al pellet sono le caldaie a metano, molto più ecologiche: il metano è anche più comodo nella gestione del riscaldamento e delle spese familiari, dato che non è necessario anticipare dei soldi, dal momento che si pagano solo i consumi reali contabilizzati e solo successivamente al loro consumo.
[smiling_video id=”203607″]

[/smiling_video]