Canapa, un’alternativa green da non sottovalutare 


Canapa




La canapa è una risorsa naturale molto importante che però è ancora troppo sottovalutata. È una pianta ad alto fusto con la sommità ricoperta di foglie; può superare i 4 metri di altezza ed è composta dalla parte fibrosa del fusto, il tiglio, e dalla parte legnosa, il canapolo.

È un’alternativa green

È un’alternativa green da non sottovalutare perché potrebbe sostituire il petrolio ad esempio nella produzione di carburanti e materie plastiche.

La sua particolarità è quella di essere anche molto produttiva: infatti una coltivazione della durata di tre mesi e mezzo produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa superficie di bosco in un anno.

E con la canapa si possono ottenere diversi prodotti nel settore alimentare come:




  • semi di canapa, ricchi di grassi polinsaturi considerati utili per il funzionamento dei muscoli e dei recettori nervosi, come l’acido linolenico, linoleico e alfalinoleico. Contengono tutti gli amminoacidi considerati fondamentali per la sintesi delle proteine da parte del nostro organismo e aiutano nella prevenzione di colesterolo alto, asma, sinusite, artrosi, tracheite e malattie legate all’apparato cardiocircolatorio
  • olio di canapa, ricco di grassi polinsaturi considerati benefici per il corretto funzionamento dell’organismo, con particolare riferimento all’apparato cardiocircolatorio. Contiene anche altri preziosi nutrienti come la vitamina A, vitamina E e vitamine del gruppo B

Bonifica dei terreni contaminati dai metalli pesanti

La canapa può essere utilizzata anche per la bonifica dei terreni contaminati dai metalli pesanti attraverso il phytoremediation: ha capacità chelante nei confronti di contaminanti come arsenico e rame, oltre che di solventi e pesticidi.

Proprio per questo, molti contadini ne hanno ripreso la coltivazione dato che sottrae la luce e soffoca tutte le altre erbe presenti sul terreno, liberandolo dalle infestanti.

Ma la canapa è anche utile nella produzione di tessuti, perché più produttiva del cotone. Inoltre richiede meno uso di pesticidi e fertilizzanti rispetto al cotone.


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