Le centrali nucleari servono a produrre elettricità sfruttando il calore prodotto da una reazione chiamata di fissione nucleare.

Energia nucleare pulita?

Se da una parte l’energia nucleare prodotta è ritenuta pulita perché a bassa emissione di anidride carbonica, dall’altra, ciò che è considerato un problema è il materiale di scarto derivante da questo processo di fissione ovvero le scorie nucleari, dei materiali che hanno una radiotossicità elevata e tempi di decadimento altrettanto elevati (oltre 300 milioni di anni).

Fra l’altro nel tempo è venuto meno anche il pensiero che riteneva l’energia nucleare pulita e di conseguenza ci sono numerosi pericoli in termini di sicurezza legati sia alle emissioni radioattive, sia allo smaltimento delle scorie nucleari.

Infatti non si conosce un metodo per poterle smaltire senza contaminare l’ambiente (e in Italia non esiste una struttura centralizzata in cui trattarli).

Infatti i rifiuti nucleari italiani più radioattivi sono stoccati temporaneamente in Francia e Gran Bretagna, mentre quelli meno radioattivi sono sparsi in vari depositi temporanei in Italia.

In Gran Bretagna e in Francia

E mentre in Gran Bretagna e in Francia il nucleare è ancora molto sviluppato, in Italia, fino agli 2000 si era deciso di chiudere tutti gli impianti e oggi si è compreso che è una risorsa molto dispendiosa e dannosa per l’uomo e l’ambiente.

Per questo il nucleare non è una strada percorribile in quanto anche se sono state messe a punto procedure costruttive e tecniche nel tempo, ci sono troppi rischi legati al funzionamento di una centrale nucleare, primo fra tutti quello delle scorie radioattive.

Le scorie nucleari, infatti, restando radioattive anche per migliaia di anni, possono causare pericolosi disastri ambientali e danni gravi per l’uomo, ad esempio malattie come la leucemia e gravi patologie del sistema nervoso.

Inoltre, in prossimità degli impianti sono state rilevate alte percentuali di malattie congenite nei bambini ed un preoccupante aumento degli aborti spontanei o feti malformati.