Può capitare di trovare un uccello ferito e non avere la più pallida idea di cosa fare per aiutarlo. Se l’uccello presenta delle ferite o delle fratture, è sempre meglio evitare di fare fasciature o steccature se non si è esperti ma semplicemente disinfettare la parte ferita.

Cosa fare e come comportarsi

Per prendere l’uccello da terra, utilizzare un telo o un asciugamano e porre il piccolo in una scatola di dimensioni adeguate con dei buchetti per far passare l’aria e rivestita sul fondo con fogli di giornale. Evitare di utilizzare gabbiette o trasportini di altri animali perché gli animali selvatici non amano essere “ingabbiati” e potrebbero agitarsi e ferirsi involontariamente. Si può consegnare l’animale ad una struttura autorizzata: si può contattare il corpo forestale o la polizia provinciale.

Nell’attesa del loro arrivo, posizionare la scatola in un luogo riparato, tranquillo e al buio in cui l’animale possa tranquillizzarsi e non soffrire per via della ferita. Meglio lasciare che si occupi dell’uccello ferito qualcuno che sappia cosa sta facendo e che sappia soprattutto cosa può mangiare. Se nella propria città si trovano i Centri di Recupero Lipu, recarsi direttamente qui, dove, personale specializzato, volontari e veterinari sapranno subito come prendersi cura dell’uccello ferito.

Un’alimentazione di emergenza

Un’alimentazione di emergenza (e non per poter trattenere l’animale a casa propria per sempre, cosa peraltro vietata dalla legge) dipende dallo stadio di sviluppo dell’animale: i nidiacei implumi hanno bisogno circa ogni mezz’ora di mangiare e bere durante il giorno mentre i nidiacei impiumati ogni due o tre ore.

Meglio somministrare dei pezzettini di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o siringa senza ago. Invece sono da evitare (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte. Comunque, se si è in dubbio, evitare di dare qualsiasi cosa da mangiare e aspettare l’arrivo del personale competente.