La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più sottoposto a rischi, così come la categoria dei ciclisti. Sempre più spesso, purtroppo, si sente parlare di incidenti a carico di questi soggetti oppure di incidenti che si verificano sulle piste ciclabili quando sono proprio loro a “travolgere” dei pedoni.

Piste ciclabili, le regole da seguire

Se il ciclista infatti va ad una velocità massima di 10 km/ora è per lui più facile fermarsi prima di investire un pedone; allo stesso modo, i pedoni non devono “passeggiare” sulle piste ciclabili ad uso esclusivo dei ciclisti e, su quelle invece condivise, utilizzare solo il proprio tracciato. Il ciclista deve poi fare un utilizzo consapevole del campanello e rendersi visibile con le luci, così da mostrare con netto anticipo il proprio arrivo.

Si è infatti purtroppo riscontrato come si sia troppo “indisciplinati” a riguardo: quello che serve è appunto incentivare all’osservazione di comportamenti giusti, sia per i ciclisti che per i pedoni, e corretti proprio per evitare spiacevoli incidenti.

Non è poco frequente trovare anche delle piste ciclabili invase da automobili e quindi ciò porta i ciclisti a non poter utilizzare il proprio tracciato ma “invadere” la carreggiata o utilizzare il marciapiede (e a volte beccarsi delle multe salate). Questo li espone ad un rischio maggiore e rende difficile alle automobili la circolazione: ecco perché molto spesso i conducenti di automobile investono i ciclisti.

Proprio perché non si aspettano che siano sulla carreggiata e quindi ciò li coglie impreparati e poco attenti ad evitarli. Quindi, i Comuni dovrebbero fare in modo di delineare in modo visibile, con diverse soluzioni, le piste ciclabili, in modo che possano essere utilizzate solo dai ciclisti (o anche dai pedoni se l’uso è promiscuo).

E che tutte queste categorie di soggetti coinvolti abbiano la consapevolezza che anche la pista ciclabile è una strada a tutti gli effetti e che ognuno debba occupare il “proprio posto” nel migliore dei modi.