PM10, come si forma il particolato? E’ questa una delle tante domande che ad oggi si pongono molte persone che abitano nelle grandi metropoli. Cerchiamo di capirne di più in questo nuovo e dettagliato post che siamo sicuri al 100% tornerà utile a tanti di voi.

PM10, come si forma il particolato?

Quando si sente discutere di particolato ci si fa riferimento principalmente ad un insieme di particelle solidi che per grandezze e caratteristiche restano sospese in aria. Per tali motivazioni espressioni come ad esempio polveri sottili sono spesso usate come sinonimo di particolato. Fatta questa premessa, termini o non, il particolato è composto sia da elementi di origine naturale come frammenti di roccia, pollini, fibre vegetali che da componenti che derivano dall’attività umana.

In questa seconda categoria rientrano tra l’altro:

I residui dei processi di combustione usati per il riscaldamento (legna e derivati o idrocarburi).
Le emissioni residue di processi industriali, centrali elettriche e inceneritori.
Le emissioni allo scarico dei veicoli a motori.
Sostanze residue derivate in particolar modo dall’usura del manto stradale e degli pneumatici.

Conclusioni

In conclusione, troviamo anche un secondario particolato che va a crearsi da reazioni fra sostanze presenti nell’aria in prossimità del suolo. Il particolato è sicuramente un fattore a rischio elevato per la salute di ogni essere umano sopratutto nelle città dove molti fattori non fanno altro che accrescere la concentrazione in atmosfera di PM10.

Ricordiamo, inoltre, che le polvere sottili possono alla lunga creare danni importanti non solo alla salute di un essere umano ma anche a tutto l’ambiente. Dopo la ripartenza post coronavirus sarà importante attuare politiche che incidano in maniera minore sull’ambiente sviluppando una mobilità ecosostenibile e che produca meno polveri sottili per la salvaguardia sia nostra ma soprattutto del pianeta.