Plastica, indifferenziata: come si smaltiscono le bottiglie? Quanto è buona l’acqua dopo una lunga giornata dove il caldo ha regnato o semplicemente dopo un duro allenamento o corsa all’aria aperta? Ha sapore a tutti gli effetti di un elisir di lunga vita non indifferente.

L’acqua per il corpo umano è sicuramente un bene prezioso da non trascurare per nessuna ragione al mondo. E chissà anche quante volte vi sarà successo, dopo aver bevuto tutto in un sorso una bottiglia o bottiglietta di acqua, accartocciarla per gettarla nel cestino? Ma sappiate che tale gesto può portare più danni che vantaggi. Ecco perchè.

La plastica non è tutta uguale

La plastica, in pratica, non è tutta uguale: ci sono in circolazione il PET (bottiglie), il PVC (flaconi e tubi), il PP (pennarelli e vaschette), il PE (sacchetti).

Tantissimi impianti di riciclaggio usano macchinari per poter selezionare e dividere nel miglior modo i rifiuti di plastica in base al materiale e possibilità di riciclo, che per le bottiglie di acqua è del 100%.

Per questa semplice motivazione, quando si getta via una qualsiasi bottiglia di acqua, è sempre meglio cercare di appiattirla il più possibile, riducendola tipo a sottiletta, invece che dall’alto verso il basso, tipo fisarmonica. Per semplificare notevolmente il lavoro di selezione di tali macchine.

Un consiglio che a primo impatto può sembrare banale ma non lo è, ma che se applicato su tutte le bottiglie che l’Italia consuma annualmente, può per davvero giocare un ruolo importante facendo la differenza nei volumi che vengono riciclati giornalmente.

Nel frattempo per evitare il problema di riciclaggio delle bottiglie, pensate un po’ che è stata inventata la bottiglia che si può tranquillamente mangiare, che potrebbe alla lunga portare una diminuzione importante degli imballaggi di plastica: in attesa che venga lanciata sul mercato cercate di seguire i consigli che vi abbiamo dato facendo una raccolta differenziata impeccabile.