Già nei mesi scorsi il M5S capitolino ha denunciato l’opacità e la poca condivisione con i cittadini dei territori interessati dall’ecodistretto AMA di Rocca Cencia. Infatti durante la commissione Ambiente riunitasi il 16 febbraio 2015 è stato consegnato un documento “Il ciclo dei rifiuti di Roma Capitale” dove da una parte si parla, il 30 novembre 2015, della “posa della prima pietra del biodigestore di Rocca Cencia” poi però, quando si illustra il progetto del famoso ecodistretto che dovrebbe sorgere sullo stesso sito ogni riferimento all’impianto di biodigestione sparisce.
I cittadini del quadrante Roma Est, che stanno subendo da anni i danni di un territorio devastato da discariche abusive di rifiuti speciali, impianto di TMB di Rocca Cencia, roghi tossici e inquinamento elettromagnetico, ma allo stesso tempo pagano le tasse più alte d’Europa (da ultimo il pedaggio delle complanari), meritano rispetto.
Considerato che recentemente l’assessore Marino ha dichiarato che, in riferimento al progetto degli ecodistretti è necessario “aprire ai privati” e che nell’area di Rocca Cencia insiste da anni l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Ama Spa e adiacente ad esso l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Colari Spa, con tutte le immaginabili conseguenze circa la vivibilità degli abitanti dei quartieri limitrofi; ed anche il fatto che sono presenti inoltre, a breve distanza, la discarica abusiva di rifiuti speciali di Lunghezza/Castelverde che da anni attende la completa bonifica, l’impianto BASF, il campo ROM di via di Salone, nelle cui vicinanze avvengono frequentemente roghi di rifiuti speciali e numerosi terreni, posti di recente sotto sequestro, dove sono stati rinvenuti rifiuti di ogni tipo anche ospedalieri, il M5S Roma chiede al Sindaco ed all’Assessore di analizzare il carico ambientale presente nella zona, vista la presenza di numerosi impianti pubblici e privati di trattamento dei rifiuti e la vicinanza di zone residenziali, di individuare soluzioni a minor impatto per il territorio evitando scelte industriali massive, privilegiando invece piccoli impianti diffusi, di svolgere ulteriori verifiche sui terreni limitrofi all’attuale impianto di TMB Ama, visti i recenti rinvenimenti di rifiuti speciali e ospedalieri, ed infine di coinvolgere in maniera continuativa e costante i cittadini e i comitati di quartiere del territorio, concordando con loro le scelte a minor impatto per l’ambiente e a tutela della salute del quadrante Est della città.
Fonte fotografica: romareport.it
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