I vasi in terracotta sono molto belli e funzionali da avere in giardino, in terrazza o in balcone, per contenere delle piante o dei fiori. Nel caso fosse completamente rotto va gettato assicurandosi il giusto smaltimento per evitare errori nella differenziata.

Cosa succede se però si rompono? Possono essere riciclati?

Sì, modificandone la funzione per ottenere qualcosa di diverso e molto bello. Il primo modo per riciclare un vaso di terracotta rotto è trasformarlo in un componente d’arredo, ad esempio facendolo diventare un porta candele.

È facile farlo, poggiandolo per terra in verticale e posizionando al suo interno delle candele di diverse dimensioni. Si può creare quindi una composizione con forme e colori diverse, facendo attenzione che il pavimento non si sporchi di cera che potrebbe scivolare giù dalla candela una volta accesa.

Un altro modo per riciclare il vaso in terracotta consiste nel creare un terrario, riempiendolo di piantine grasse o, a seconda delle dimensioni del vaso, utilizzandolo come contenitore per la coltura di erbe aromatiche come rosmarino, basilico, timo, alloro e così via.

Si può anche utilizzare la tecnica giapponese del kintsugi, un’arte per riparare gli oggetti rotti, utilizzando delle miscele a base di polvere d’oro ma anche d’argento, bronzo, ottone o rame.

Occorrerà della resina epossidica e della polvere del colore che si preferisce e, mescolandole insieme in un contenitore, si otterrà una miscela da spalmare direttamente sulla crepa del vaso per incollare tutti i frammenti fra loro e ricomporre il vaso in una nuova veste molto più di impatto.

Infine, si può inserire all’interno del vaso di terracotta rotto (che dovrebbe però essere solo “crepato”), un vaso in vetro e riempire quest’ultimo con delle piantine o dei fiori così da avere un doppio vaso davvero bello da vedere e funzionale.

A questo punto il vaso in terracotta può rimanere anche “grezzo” oppure può essere decorato e dipinto del colore che più si preferisce.
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