Politiche europee sugli allevamenti e sull’inquinamento


Politiche europee sugli allevamenti e sull’inquinamento




Negli ultimi anni l’Unione Europea ha intensificato gli sforzi per rendere gli allevamenti intensivi più sostenibili, riducendone l’impatto ambientale e regolamentando le emissioni nocive. Tuttavia, il cammino verso un’agricoltura davvero compatibile con l’ambiente resta complesso e disseminato di ostacoli. Tra strategie ambiziose e resistenze strutturali, emerge con forza l’esigenza di un cambiamento sistemico. In questo contesto, la scelta di allevamenti sostenibili diventa un tassello cruciale nella costruzione di un futuro agricolo più responsabile.

La nuova PAC: un cambio di passo?

La Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta uno dei pilastri fondamentali della strategia ambientale europea. Con l’ultima riforma, la PAC ha integrato obiettivi ecologici più chiari e vincolanti. Tra questi, il sostegno agli agricoltori che adottano pratiche a basso impatto ambientale e la promozione del benessere animale. Tuttavia, nonostante l’intenzione di orientare il sistema verso una maggiore sostenibilità, la PAC continua a finanziare anche forme di zootecnia industriale, in apparente contraddizione con le finalità dichiarate.

Incentivi green e vincoli insufficienti

I cosiddetti “eco-schemi”, meccanismi premianti per chi implementa pratiche virtuose, sono stati introdotti per spingere gli allevatori verso una gestione più attenta delle risorse naturali. Ma la loro adesione è su base volontaria e non sempre accompagnata da controlli efficaci. Di conseguenza, molti beneficiari continuano a operare in modelli intensivi, godendo al contempo di fondi pubblici destinati alla transizione ecologica.

Strategia Farm to Fork: tra ambizione e realtà

Lanciata come parte integrante del Green Deal europeo, la strategia “Farm to Fork” mira a rendere l’intera filiera agroalimentare più sostenibile. L’obiettivo è ridurre del 50% l’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi entro il 2030, diminuire l’uso di fertilizzanti e pesticidi e promuovere un modello di consumo più consapevole. Un progetto ambizioso, che tuttavia necessita di un’applicazione concreta nei territori e nella realtà operativa delle aziende agricole.




Antibiotici, emissioni e tracciabilità

Il controllo sull’impiego di farmaci veterinari è uno dei punti critici della strategia. In molte regioni europee, la somministrazione preventiva di antibiotici è ancora una pratica comune. Inoltre, la riduzione delle emissioni legate agli effluenti zootecnici richiede infrastrutture e investimenti che non tutti gli allevatori sono in grado di affrontare senza un forte sostegno pubblico. Infine, la tracciabilità dei prodotti resta un elemento da rafforzare, per permettere ai consumatori di compiere scelte realmente informate.

Regolamentazioni ambientali e deroghe locali

Uno dei problemi principali nella gestione degli allevamenti intensivi in Europa è la disomogeneità normativa. Sebbene l’UE stabilisca direttive ambientali generali, l’applicazione concreta è demandata agli Stati membri, che possono adottare criteri diversi e, in alcuni casi, prevedere deroghe. Questo crea uno squilibrio competitivo e ambientale tra Paesi, con situazioni di inquinamento molto diverse a seconda del contesto nazionale.

Zonizzazione e pressione ambientale

In alcune zone dell’Europa centrale e settentrionale, la concentrazione di allevamenti ha raggiunto livelli critici, con effetti documentati sulla qualità dell’aria, delle acque e del suolo. Tuttavia, le normative locali spesso non impongono limiti effettivi alla densità di capi per ettaro, consentendo una pressione ambientale eccessiva. Questo rende inefficaci molte misure previste a livello comunitario.

Emissioni agricole e obiettivi climatici

L’agricoltura è responsabile di una parte rilevante delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea, e gli allevamenti intensivi costituiscono una delle principali fonti. Tuttavia, il settore agricolo è stato spesso escluso dai meccanismi più vincolanti di riduzione delle emissioni, come il sistema ETS per l’industria. Questo ha rallentato l’attuazione di politiche concrete in ambito zootecnico.

Il peso del metano e del protossido di azoto

Metano e protossido di azoto, emessi rispettivamente dalla digestione enterica e dalla gestione dei reflui, hanno un potenziale di riscaldamento globale molto più elevato rispetto alla CO2. La riduzione di questi gas dovrebbe essere al centro delle politiche climatiche europee. Tuttavia, manca ancora un piano operativo dettagliato, capace di coniugare sostenibilità, produttività e equità economica per gli allevatori.

Il ruolo della ricerca e dell’innovazione

La Commissione Europea ha avviato diversi programmi di ricerca per sviluppare soluzioni tecniche in grado di rendere più efficienti gli allevamenti intensivi e ridurne l’impatto ambientale. Tecnologie per la riduzione delle emissioni, miglioramenti nella gestione dei reflui e nuovi metodi di alimentazione sono alcuni degli ambiti prioritari. Tuttavia, affinché queste innovazioni si traducano in cambiamento reale, è necessario sostenerle con fondi strutturali e assistenza tecnica.

Diffusione delle buone pratiche

Alcuni Stati membri stanno già sperimentando approcci alternativi, come la zootecnia integrata o l’agricoltura rigenerativa. Promuovere queste esperienze e favorire lo scambio di competenze tra gli agricoltori può accelerare il percorso verso una transizione sostenibile. Il cambiamento passa anche dalla condivisione di modelli replicabili e dalla valorizzazione delle realtà virtuose.

Una transizione ancora incompleta

Nonostante le buone intenzioni, le politiche europee sugli allevamenti intensivi faticano ancora a produrre risultati concreti su larga scala. Il divario tra teoria e pratica, tra ambizione e realizzazione, è evidente. Le pressioni delle lobby, le differenze economiche tra Stati membri e la resistenza culturale al cambiamento rendono il percorso complesso, ma non impossibile.

Un’opportunità per ripensare l’intero sistema

La transizione ecologica in agricoltura non può essere ridotta a una serie di adempimenti tecnici. Deve diventare un’occasione per ripensare l’intero modello produttivo, ristab

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%





Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.