I Sindaci sono tenuti ad emettere un’ordinanza, prima dell’apertura della stagione balneare, in cui vengono indicati e resi esecutivi i divieti di balneazione per le zone indicate dalle Regioni.

Le ordinanze vengono pubblicate sul portale del Ministero della Salute.

Ad informare il Sindaco

Ad informare il Sindaco sono i laboratori preposti al controllo della qualità delle acque che, mediante dei campionamenti, informano che i risultati delle analisi impongono un provvedimento di divieto di balneazione.

Al contrario, quando su una zona già interdetta alla balneazione i risultati delle analisi, per due campionamenti consecutivi, risultano favorevoli, questa può essere riaperta alla balneazione e quindi il laboratorio comunica al Sindaco tutto questo e avviene la revoca del divieto di balneazione.

Per questo motivo, possono esserci:

zone balneabili, quelle per cui l’esito delle analisi sul campione prelevato è al di sotto delle soglie di legge per tutti i parametri considerati
zone temporaneamente non balneabili, per le quali l’esito delle analisi sul primo campione prelevato è al di sopra delle soglie di legge per almeno uno dei parametri considerati
zone non balneabili, qui non è ammessa la balneazione in quanto l’area è da sottoporre a provvedimenti di bonifica e successivi monitoraggi di verifica.

Ma da cosa dipende il divieto di balneazione?

Viene previsto il divieto di balneazione quando l’inquinamento dell’acqua mette in pericolo la salute del bagnante.

L’inquinamento può essere di tipo fisico, chimico e microbiologico e causare delle patologie nell’uomo di natura infettiva, infiammatoria, allergica e disturbi di vario genere.

L’inquinamento può derivare da:

liquami non depurati

scarichi industriali
acque di dilavamento di suoli agricoli

scarichi di navi e piattaforme offshore per la produzione di energia

fenomeni di deposizione atmosferica.

Inoltre, un’altra causa di inquinamento delle acque è l’aumento della temperatura dei mari dovuto ai cambiamenti climatici.

Infatti, possono derivarne dei fenomeni potenzialmente nocivi per la salute umana come l’eutrofizzazione, con conseguente proliferazione di alghe tossiche marine e cianobatteri.