Anche il cibo per cani ha una data di scadenza: come nel cibo destinato al consumo umano, la confezione può riportare la data di scadenza vera e propria o il termine minimo di conservazione. Sapere dove si gettano le cose è importante per evitare gli errori comuni nella raccolta differenziata.

Da consumarsi preferibilmente

La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il” informa sulla data entro cui il prodotto, in adeguate condizioni di conservazione, mantiene inalterate le sue proprietà organolettiche.

In genere il cibo secco per i cani ha una durata che va dai 4 mesi ai 3 anni a partire dal confezionamento mentre quello umido, circa 5 anni.

Meglio evitare di dare da mangiare al cane degli alimenti scaduti, anche croccantini: solo se questi sono scaduti da pochi mesi e sono stati conservati integri nella confezione, si può “rischiare” di darli da mangiare al proprio amico a quattro zampe ma in linea di massima è meglio evitare.

Sempre comunque controllare che non ci siano muffe, parassiti, insetti o altre stranezze, prima di farli consumare al cane.

Quando il cibo per cani è scaduto e non si vuole darlo da mangiare al proprio peloso, dove va gettato?

In linea di massima, come per il cibo umano scaduto, questo va gettato nell’umido o organico: qui finiscono gli scarti e gli avanzi sia che siano cotti sia che siano crudi ma anche scaduti e avariati purché gettati senza involucro.

Non gettare sacchetti o vaschette intere ma solo l’alimento scaduto: le vaschette ad esempio in polistirolo vanno nella plastica, le scatole di cartone nella carta e quelle in alluminio nel vetro.

Quindi, è molto semplice smaltire il cibo scaduto per cani perché questo, se davvero non è più commestibile, andrà gettato nell’umido facendo solo attenzione a non gettarlo con la sua confezione (che andrà opportunamente gettata nel posto più opportuno ovvero plastica, carta o vetro, a seconda del materiale di cui è composto).