Purtroppo accade spesso di lasciare attaccato il caricabatterie del cellulare alla presa della corrente anche quando ormai lo smartphone è carico. A volte succede solo per dimenticanza ma altre volte questa è una vera e propria abitudine.

Tuttavia, è consigliabile staccare i caricabatterie dalla presa di corrente quando non si usano perché questi, rimanendo attaccati, consumano comunque energia solo per il semplice fatto di essere attaccati alla corrente. Questo perché al loro interno contengono un piccolo trasformatore che richiede comunque piccole quantità di energia.

Dispendio di energia con il caricabatterie attaccato

Inoltre, si può notare il dispendio di energia perché il caricatore emana un leggero calore. Stando a Kathryn Senior di EnergySavingSecrets.co.uk., un caricabatterie per smartphone connesso alla presa di corrente consuma solo 0.25 watt. In effetti, detta così, sembra una cifra molto bassa ma va detto che, se in famiglia tutti hanno l’abitudine a lasciare attaccati più caricabatterie alla volta, allora l’aumento in bolletta sarà di una decina di euro.

Il costo, infatti, dipende:

dal tipo di caricabatterie;
dall’assorbimento di energia del caricabatterie;
dalla sua qualità costruttiva;
dalla tariffa che si paga per ogni kWh di energia.

Inoltre, bisogna considerare che un caricabatterie sempre attaccato alla corrente corre più il rischio di rompersi perché tende a surriscaldarsi. Questo mette a rischio le sue componenti interne e la sua funzionalità, rendendolo di fatto meno efficiente. Ciò vuol dire che il caricabatterie svolgerà il suo “lavoro” molto peggio perché ricaricherà in modo più lento.

Tutto questo può provocare dei danni anche al cellulare o al dispositivo che si sta caricando, compromettendo dunque la sua salute ed efficienza. Ma non basta la minore efficienza, il maggior rischio di rompersi e il costo maggiore in bolletta (seppur irrisorio): infatti, l’abitudine di lasciare attaccato il caricabatterie alla presa di corrente, è anche antiecologica.