Quanti di noi hanno l’abitudine di lasciare in carica il cellulare di notte oppure di lasciare attaccato alla presa della corrente il caricabatterie del cellulare così da essere sempre pronto all’uso? Ebbene, queste abitudini hanno un costo, seppur esiguo, sulla bolletta.

Caricabatteria e i costi in bolletta

In effetti, ricaricare il cellulare o lasciare il caricabatterie alla presa di corrente non impatta tanto sui costi della bolletta. Si stima che per uno smartphone in carica, il costo è di 3,68 watt che passano a 2,24 watt quando è completamente carico (circa 4,50 euro).

Se invece il caricabatterie rimane attaccato alla presa di corrente senza ricaricare alcun dispositivo, allora si passa a 0,25 watt. Tuttavia, se in famiglia sono in tanti ad avere il “vizio” di lasciare il caricatore attaccato alla presa senza che venga utilizzato, l’aumento in bolletta potrebbe essere all’incirca di 40-50 euro all’anno. L’impatto di queste abitudini è piuttosto dal punto di vista ecologico dato che si contribuisce allo spreco energetico.

Quindi, staccare il caricabatterie dalla presa di corrente quando non è in utilizzo, è una buona pratica per non impattare sull’ambiente. Allo stesso modo, mettere in pratica dei piccoli accorgimenti per evitare che smartphone, tablet e pc si scarichino in fretta, può contribuire a non doverli caricare costantemente e dunque a non sprecare energia.

Ad esempio, è importante tenere sotto carica il cellulare solo per il tempo necessario, vale a dire al massimo due ore e non di più. Questo va fatto, oltre che per non sprecare energia, anche per preservare la salute e l’efficienza dello smartphone. Se invece si tratta del pc portatile, se non lo si sta usando, è consigliabile spegnerlo o al massimo ricordarsi di utilizzare lo stand by che si attiva automaticamente dopo un po’ di tempo che non si usa il pc. Infine, è necessario ricordarsi di staccare il caricabatterie quando non lo si utilizza: è un semplice gesto che può fare la differenza per il nostro Pianeta.