“La presentazione del libro “La terra che vogliamo”, realizzata da Legambiente è stata un’importante occasione per parlare dell’agricoltura di qualità e di un futuro agricolo che non può che essere costruito su qualità e sostenibilità. Ed è stato molto importante che il Presidente Zingaretti sia intervenuto affermando l’importanza di un modello di sviluppo nuovo e anche di un’agricoltura di qualità, che va promossa.

Fondamentale anche la convergenza totale dell’Assessora Sonia Ricci sul manifesto di Legambiente.Per me è stata l’occasione per parlare della proposta di legge che ho depositato poche settimane fa, tesa a promuovere la produzione e commercializzazione dei prodotti di qualità provenienti da filiera corta, una delle due gambe dell’agricoltura, che non deve essere contrapposta alla grande distribuzione, ma svilupparsi contemporaneamente. Un testo che considera diversi aspetti: dalla definizione alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari a filiera corta, dalla previsione di tre fondi specifici per i prodotti agroalimentari, per i prodotti ittici “a miglio zero” e per le risorse genetiche autoctone della Regione alla costituzione di una rete di produttori e aziende di vendita e ristorazione che potranno beneficiare di un logo che certifica che il produttore o l’azienda trattano prodotti a filiera corta. La proposta di legge mira a sostenere la filiera corta anche con la costruzione di un mercato, attraverso il rilascio di un logo per distinguere la produzione e la ristorazione che utilizza questi prodotti, e anche attraverso punteggi aggiuntivi nei bandi pubblici regionali. Dobbiamo puntare sull’internazionalizzazione delle imprese, ma se in questo settore riuscissimo a penetrare nel mercato romano otterremmo un risultato importantissimo, visto che attualmente vi arrivano prodotti regionali in percentuale molto bassa.Nella proposta di legge ho dato particolare forza al divieto assoluto di utilizzo degli organismi geneticamente modificati, divieto che si estende anche agli alimenti ottenuti da animali nutriti con mangime contenente OGM. E sempre su questo ho già pronto un Ordine del Giorno volto proprio a riaffermare in tutto il territorio regionale il divieto di coltivazione di organismi geneticamente modificati.La proposta di legge è stata costruita con la collaborazione delle associazioni ambientaliste, del biologico, rappresentanti di categoria e lavorando a stretto contatto con l’Assessorato all’Agricoltura: un percorso partecipato e condiviso, che se lascia il testo ancora migliorabile ed emendabile in sede di esame in commissione, lo propone però come una norma che arriva “dal basso” e può quindi rispondere ai bisogni reali e concreti. Oggi dobbiamo valorizzare gli strumenti a disposizione che permettono di promuovere il territorio, puntando soprattutto sui Parchi e sulle aree protette, che possono rappresentare una chiave di sviluppo realmente sostenibile, rilancio dell’occupazione anche in campo agricolo, con i progetti di agricoltura nei Parchi ma non solo.Il semestre italiano di Presidenza dell’UE, Expo 2015, i nuovi Fondi europei – specialmente il PSR – sono risorse che vanno attivate subito e in questo senso, per dare un nuovo volto all’agricoltura nel Lazio, coniugando tradizione e innovazione.“

Così in una nota Cristiana Avenali, Consigliera Regionale, gruppo Per il Lazio, componente della Commissione Ambiente.

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