Tutto scorre,asseriva Eraclito in riferimento al divenire. Chissà, se il suo manifesto filosofico legato al detto “Panta rei” può essere applicato anche al “semplice” scorrimento dell’acqua di casa. Un flusso, quello domestico, divenuto un vero dilemma in molte zone della capitale e non solo. Un mistero, quello dell’acqua, venuto a galla- gioco di parole casuale…-  grazie all’insistenza di una piccola cittadina alle porte di Roma:  Aranova.
Circa sei mesi fa, venne riscontrato un calo di pressione dell’acqua. Fin qui nulla di straordinario, probabilmente si trattava di problematiche concernenti le condutture. Tuttavia, il lento fluire dell’acqua dai rubinetti permetteva a molti cittadini di constatare la presenza di un elemento estraneo: la sabbia. Piccoli granuli di roccia sedimentaria clastica cominciavano ad apparire in diverse abitazioni.
Il primo atto che venne compiuto fu quello, previo intervento del sindaco di Fiumicino Mario Canapini, di avvisare l’ Acea Ato2, la società del Gruppo Acea che gestisce il servizio idrico integrato dell’ambito territoriale 2 Lazio centrale – Roma. L’intervento dell’ Acea, dopo i continui richiami da parte degli abitanti di Aranova, stabilì che l’acqua era ed è assolutamente potabile, garantendone la qualità del servizio. Da qui nasce la contraddizione. L’acqua è potabile nonostante ci sia la presenza di “sedimento terroso o calcareo”?
L’associazione “CRESCERE INSIEME” ha deciso, da tempo, di sciogliere i nodi di tale contraddizione cercando  di aiutare i cittadini, colpiti da una “psicosi di massa”: l’acqua si può bere ma è…sporca.
Venerdì, 13 gennaio 2012, nell’aula parrocchiale sita in via Michele Rosi 186, si è tenuto un incontro, ideato da “Crescere Insieme”, con la partecipazione dei tanti residenti della località di Aranova. Tema del meeting, nemmeno a dirlo, l’acqua. Molti gli interventi da parte dei cittadini, alcuni accorati, altri vogliosi di trovare una rapida soluzione ad un rognoso grattacapo.
C’è chi esclamava a gran voce:” io la bolletta non la pago più, ho un servizio scadente. L’altro giorno, invece del bagnetto al mio bambino gli ho fatto le sabbiature…”, dice Luigi, adirato per l’ambiguo scorrimento dell’acqua dai suoi rubinetti. 
Il dibattito, moderato dalla conduzione del presidente dell’ associazione “Crescere Insieme”, Roberto Severini, è durato oltre due ore nelle quali sono emerse anche idee assolutamente costruttive. Come quella di Giampaolo che ha parlato di “atteggiamento collaborativo e non antagonista nei confronti dell’Acea”; Giampaolo ha suggerito di premonirsi di un apposito filtro che, coadiuvato da alcune fotografie, possa testimoniare la presenza di “calcare colorato di sabbia”- così l’ha definito- e presentarlo agl’organi competenti.  C’è da dire che nella zona di Aranova, sono già stati fatti tre prelievi per testare la “purezza” dell’acqua, il cui esito è stato positivo. A fronte della positività dell’esito c’è chi ha affermato:” l’Acea attua delle verifiche attraverso il loro contatore, quando sarebbe più giusto se tali verifiche fossero fatte ad ogni singola utenza”.
La riunione di Aranova ha, ovviamente, toccato aspetti legali esplicitati dall’ avvocato Francesca Pitingolo. La presenza della Dott.ssa Pitingolo ha sintetizzato alcuni principi circa la tutela dei diritti e dei doveri. “ L’Acea –  ha asserito l’avvocato- ha l’obbligo di erogare un servizio qualificato, se ci fosse un adempimento che possa recare dei danni è lecito il risarcimento”. Lo schema inadempimento contrattuale- danno- risarcimento è il più naturale per affrontare qualsiasi controversia “ma, ribadisce la Pitingolo, sono altresì necessarie delle perizie tecniche e/o mediche che attestino un effettivo danno”.
Chiarito il settore legale, la discussione prosegue. Ed i dubbi restano. Enrico, non si capacita di quanto apparso qualche giorno fa su alcuni quotidiani locali:” l’altro giorno leggevo un’ordinanza da parte del sindaco di Fiumicino sul divieto di irrigazione all’ Isola Sacra, per la presenza di idrocarburi. Allora mi domando non si può irrigare e noi dobbiamo lavarci con la sabbia?!?!?”.  Luisa è irruente ma palese nel dire:” ci verranno i calcoli renali, ma non ci ammaleremo di epatite!”.
Alessandra Vona, consigliere comunale di Fiumicino, ha preso parte al dibattito, garantendo un’interrogazione parlamentare per non lasciare intentato nulla.
Durante l’assemblea, alcuni cittadini, hanno portato dei filmati che certificavano la reale presenza di materiale sabbioso- terroso nell’acqua. Utile il filmato da cellulare di Teodorico: “ ecco tutto ciò ho estratto- qui in foto- dal filtro antisabbia installato alla condotta d’ingresso della mia abitazione 5 giorni prima.
In effetti non mi sembra sabbia, forse qualche granello. Probabilmente, si tratta di carbonato di calcio che ovviamente seppur non inficia la potabilità dell’acqua, crea molteplici problemi e disagi”.
Martedì 17 gennaio, in via Cuglieri, verrà effettuato il quarto prelievo da parte dell’Acea. Sperando che sia propedeutico per appianare un dilemma serio. Che non si espanda a macchia d’olio…anzi a macchia d’acqua.