A detta delle principali guide turistiche (ma ce n’eravamo accorti da soli), viviamo in uno dei luoghi piu’ belli d’Italia, dal punto di vista paesaggistico.
Circondati da un lago, anzi, piu’ d’uno, di grande suggestione, con un ambiente solo in parte saccheggiato, magari con il problema dell’arsenico nell’acqua, e’ vero, ma sicuramente con una natura piu’ salvaguardata che in altre parti del Lazio e dell’Italia in genere, dovremmo cercare di fare del nostro meglio perche’ tutto questo ben di dio sia tramandato senza nuove spoliazioni alle future generazioni.
Ma…la stupidita’ dell’uomo e’ sempre in agguato. Non so voi, ma io provo un senso di disgusto crescente ogni volta che mi trovo a percorrere, in auto, in bicicletta, a piedi, una strada in cui, quasi a ogni slargo, piazzola, area di sosta, incroci di viottoli l’uomo ha voluto lasciare il peggior ricordo di se’: sacchetti d’immondizia, pacchetti e cicche di sigarette, pannolini, lattine vuote, calcinacci, pezzi di elettrodomestici e sanitari.
Dalla Cassia bis alla stradina di campagna e’ tutto un rincorrersi di questi monumenti di maleducazione e imbecillita’. Li immagino, questi vandali del pattume, mentre scendono furtivi dalla loro auto, o dal loro furgone, e guardandosi vigliaccamente intorno, per non essere scoperti, depositano a terra il loro disgustoso carico e poi si allontanano veloci. Come se non dovessero piu’ passare da li’. Come se i loro figli non dovessero decidere, un giorno, magari l’indomani stesso, di farci un picnic, nel posto che troveranno deturpato…Perche’ il bello e il pulito piacciono a tutti, non solo ad alcuni.
“L’abbandono di rifiuti lungo la via Cassia attiene da un lato alla sensibilità dei cittadini e dall’altro alla capacità degli enti locali – Comune, Provincia e Regione – di attivare interventi e politiche che impediscano che questi fatti avvengano. Prima di tutto la raccolta differenziata deve diventare obbligatoria, cosa che la Regione ancora non ha fatto. La invitiamo, dunque, ad attivarsi sulla raccolta porta a porta e tentare di risolvere il problema alla fonte”.
E cosi’, il politico di turno, in questo caso Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi, si scarica la coscienza, sia pur dicendo cose molto ragionevoli, e prosegue nella sua dichiarazione, raccolta da AgenParl: “La migrazione dell’immondizia è un altro problema. Siccome non esiste una normativa regionale comune, succede che chi abita nelle zone coperte dalla raccolta differenziata trasporta l’immondizia in macchina sperando di trovare il cassonetto dell’indifferenziata, e alla fine decide di buttarla in strada. Per questo deve partire una forte campagna sull’importanza della differenziata”.
Ora, siamo tutti d’accordo che la raccolta dei vari componenti della nostra immondizia a volte rappresenti una rottura di scatole, ma arrivare a ipotizzare che si possa pensare di “buttarla in strada”, alla disperata ricerca del vecchio cassonetto, significa giustificare l’ingiustificabile.
Ci sarebbe anche da dire sulla scarsa propensione degli “enti locali” a organizzare ogni tanto un’operazione di pulizia, ma le ragioni le conosciamo: “Non tocca a me farlo”, “Le competenze prevedono che se ne occupi…”, “Non ci sono i fondi”, ecc. ecc.
Questo non vuole essere un atto di accusa nei confronti di qualcuno, non si vuole cavalcare politicamente la monnezza. Semplicemente, questo portale vuole denunciare pubblicamente il sempre maggior degrado in cui, giorno dopo giorno, ci stiamo abituando a vivere. E vorremmo che i lettori a loro volta denunciassero che non ne possono piu’ di questa incuria. Che inviassero foto dei posti dove piu’ visibile e’ la sporcizia, utilizzando anche i social network. Che si formassero gruppi di volontari che “adottano” a turno una piccola area da ripulire. Che scrivano o telefonino al loro Comune per dire che questo schifo nell’area dove abitano deve cessare.
Perche’ se abituiamo i nostri occhi a questo disgustoso spettacolo, tra un po’ non ci faremo quasi piu’ caso, come se fosse un fenomeno naturale, come se al posto della lordura fossero sbocciate delle margherite.