Per risparmiare sul consumo dell’acqua e evitare lo spreco di questa preziosa risorsa, una soluzione è un impianto di recupero per l’acqua piovana.

Esistono serbatoi “domestici” e “irrigui”

Esistono serbatoi “domestici” e “irrigui” e la differenza sta nel fatto che quelli per l’irrigazione sono più grandi e con filtri più complessi (questi filtri servono proprio per “depurare” l’acqua dai detriti e da tutte le altre sostanze pericolose per la coltivazione).

Un serbatoio di acqua piovana è sempre una soluzione utile anche se è preferibile installarlo quando si vive in zone in cui ci sono abbondanti piogge.

Il serbatoio potrà alleggerire il fabbisogno idrico domestico però non ricoprirlo nella sua totalità proprio perché le acque piovane, anche se si abita in un posto piovoso, non sono così eccessive.

Gli elementi base per recuperare l’acqua

Gli elementi base per recuperare l’acqua piovana sono: serbatoi di accumulo, filtri per tubazioni pluviali, pompa per il prelievo.

Il suo funzionamento è molto semplice: l’acqua piovana deve confluire in un apposito serbatoio di raccolta attraverso la grondaia.

L’acqua confluirà così nel tubo pluviale che la porterà verso un sistema di filtraggio (questo processo serve per eliminare sporco e detriti più grossolani) e renderla utilizzabile per le pulizie domestiche o altri usi.

La grondaia per la raccolta di acqua piovana non deve entrare in conflitto con il regolamento condominiale per una questione di decoro della facciata del palazzo.

L’acqua infine, attraverso un condotto, giungerà nel serbatoio.

Per prelevare poi l’acqua dalla cisterna si può utilizzare una pompa di superficie autoadescante.

I serbatoi possono essere acquistati presso i negozi di giardinaggio e fai da te oppure su Amazon o manomano.it scegliendo fra diversi modelli con dimensioni, capienza, forme diverse e materiali vari (di solito sono in polietilene oppure in PVC e tessuto anticorrosione).

I prezzi variano in base a queste caratteristiche ma in media vanno dai 50 ai 500 euro.