Il tetrapak è un materiale utilizzato per conservare alimenti a lunga conservazione o freschi (da conservare in frigo).

Ha rivoluzionato il mondo della conservazione proprio perché permette agli alimenti di essere conservati a lungo senza che vengano alterati composizione e sapore da agenti esterni.

Come è realizzato il tetrapak

Infatti è realizzato a partire da carta, che ne conferisce resistenza e stabilità, ma anche da alluminio che lo protegge da ossigeno e luce e quindi ne preserva il sapore e le proprietà nutrizionali, e da polietilene che isola gli alimenti conservati all’interno dall’umidità.

Il tetrapak è riciclabile in ogni sua parte e per questo bisogna fare molta attenzione a come lo si smaltisce perché ogni comune ha un preciso modo per farlo: nella plastica, nell’indifferenziata o nella carta.

In ogni caso, bisogna risciacquare il contenitore prima di gettarlo e togliere il tappo che, se di plastica, va appunto conferito nella plastica.

Il tetrapak, dunque, non è di per sé un materiale inquinante se lo si smaltisce in maniera corretta.

Se però lo si abbandona nella natura, poiché contiene materiali plastici, può inquinare e impiegare anni per essere smaltito.

Ecco perché bisogna sapere bene dove gettarlo.

Uno degli obiettivi dell’azienda svedese Tetra Pak è proprio quello del riciclo: nel 2014 sono state recuperate 651000 le tonnellate di confezioni a livello globale.

La Tetra Pak, infatti, sin dallo sviluppo della confezione, è sempre stata molto attenta al rispetto della natura e dell’ambiente.

Per questo motivo, per realizzare le confezioni sceglie processi produttivi che minimizzino l’emissione di anidride carbonica e di altri inquinanti in atmosfera.

La carta impiegata, invece, è certificata FSC e proviene da legno e cellulosa da foreste certificate mentre i polimeri utilizzati non provengono da combustibili fossili ma da canna da zucchero.

Infine, per l’assemblaggio vengono svolte lavorazioni a caldo e non impiegati collanti chimici.