Nucleare: Due centrali a Montalto di Castro e una vicino Piacenza.
Sarebbero queste le preferenze che Enel intende esprimere al Ministero dello Sviluppo economico ed alla costituenda Autorità per il Nucleare sulla localizzazione di tre dei quattro impianti nucleari che il gruppo elettrico ha in programma di costruire in Italia, insieme ai francesi di Edf. Sulla quarta localizzazione ancora non si hanno notizie.
A renderlo noto è l’agenzia Reuters che, a sua volta, lo avrebbe appreso da due diverse fonti a conoscenza di un dossier in merito.
A circa 30 km in linea d’aria da Civitavecchia sorgeranno quindi, quasi sicuramente, addirittura due centrali.
La scelta di costruirne due nello stesso sito deriva dal fatto, come spiega una delle due fonti Reuters, che “se si costruiscono vicine, come avviene anche in altre parti del mondo, si hanno delle sinergie.”
Di queste sinergie, pensiamo noi, il territorio dell’alto Lazio, che già tanto ha dato alla produzione elettrica in Italia, potrebbe benissimo farne a meno.
La zona di Piacenza sarebbe stata scelta, invece, perché a Caorso è già presente una centrale in fase di demolizione.
L’agenzia di stampa riferisce anche che Enel nega di aver già espresso preferenze o selezionato i siti per le nuove centrali nucleari, ma che lo farà “una volta che l’agenzia per il nucleare avrà definito le aree idonee ad ospitare centrali nucleari”.
Secondo le fonti la scelta sarebbe ricaduta sulla zona di Montalto di Castro perché avrebbe già una rete adatta a sostenerne il carico.
Nulla di definitivo comunque, queste sono solo le preferenza che Enel ha intenzione di esprimere, ma se l’Agenzia per il Nucleare individuerà come idonei i siti indicati, la scelta definitiva sarà, come spiega Reuters, in mano alle aziende.
Proprio per questo è necessario capire che posizione intende assumere la Regione Lazio in merito e anche che i Sindaci dei comuni dell’Alto Lazio inizino, se già non l’hanno fatto, ad interessarsi a questa eventualità, per ben comprendere quali rischi e quali ricadute negative si possano avere sul proprio territorio.
Quale sarà infatti il percorso che seguiranno le barre di combustibile nucleare? Quale quello delle scorie? Dove verranno stoccate?
Non pensiamo che, non essendo stato scelto un comune del comprensorio, la vicenda non ci riguardi: in fin dei conti 30 km di distanza non sono poi tantissimi.