Un fallimento: questo ci dicono l’aumento della TARSU 2013 e i dati ufficiali pubblicati dall’Amministrazione. Sono dati che, pur non essendo sufficienti per una analisi puntuale della situazione, ci hanno consentito di individuare nei costi di smaltimento la causa principale dei recenti aumenti e di quelli, ancora maggiori, che potrebbero verificarsi sia quest’anno che nel 2015- lo denuncia il Comitato Rifiuti Zero in una nota.

Il Comune di Fiumicino spende circa 135 euro per smaltire una tonnellata di rifiuti a fronte di 80 euro preventivati

Un aumento di circa 55 euro per ogni tonnellata di rifiuti da differenziare – questa la denuncia.

La soluzione è diminuire le quantità di indifferenziato da mandare al TMB di Malagrotta e agli impianti di compostaggio.

I dati relativi al trimestre Ottobre-Dicembre mostrano come, a partire dalla sospensione dell’estensione della raccolta pap disposta dal Sindaco a settembre scorso, si sia ingenerato un effetto sfiducia nel nuovo servizio amplificato dall’immobilismo dell’Amministrazione che non ha ottimizzato, nell’attesa della definizione di un nuovo progetto, la raccolta nelle località avviate alla raccolta differenziata pap.

I volumi di organico raccolti a Dicembre 2013, a fronte di una popolazione raggiunta dal nuovo servizio di circa 28.000 cittadini, sono equivalenti a quelli raggiunti a Giugno 2013 quando Fregene, Maccarese, Focene erano da poco state avviate, così come per gli altri materiali, con l’eccezione della raccolta multi materiale che è regredita ai valori di Gennaio 2013.

Le priorità elencate dal Comitato:

1.Reimpostare il contratto stesso con un fisso ed un variabile dipendente dalla vendita dei materiali (non dalla raccolta);

2. Riorganizzare la differenziata sia per diminuire il conferimento di indifferenziato e dell’organico, ma anche per massimizzare le entrate dalla vendita del secco differenziato che sono ridicole (si è parlato di 12.000 euro) precedendola ed accompagnandola con un programma di sensibilizzazione ai Cittadini diffuso su tutto il territorio;

3. Dove possibile obbligare al compostaggio domestico, con conseguente sgravio tariffario per il Cittadino, evitando di pagare per il conferimento dell’umido agli impianti di riciclo e per il servizio di ritiro a domicilio ;

4. Introdurre, come a Cerveteri, la tariffa puntuale, cioè il pagamento del rifiuto indifferenziato effettivamente prodotto;

5. valutare la costruzione di due piattaforme, una di compostaggio aerobico ed una di riciclo, direttamente gestite dal comune, secondo una analisi costi/benefici calata sulla specifica produzione quantitativa e qualitativa di rifiuti nel nostro Comune.