La Cassia Vejentana, quella che tutti conosciamo come Cassia-Bis, è una strada relativamente recente, essendo stata realizzata negli anni ’70, che ha un notevole impatto sulla viabilità che collega la Provincia di Viterbo con il GRA all’altezza del quartiere Labaro-Prima Porta. In particolare, dal lago di Bracciano, dalla bassa Tuscia viterbese, da Cesano, Formello, Campagnano, e da molte altre località piccole e grandi, sono migliaia gli automobilisti che, ogni giorno, la percorrono per recarsi nella Capitale. 

Francamente lo spettacolo cui essi debbono assistere quotidianamente è ormai intollerabile e richiede un intervento deciso e concertato di tutte le Istituzioni, al di là delle specifiche competenze. Mi riferisco alla crescita a dismisura di vere e proprie DISCARICHE A CIELO APERTO lungo tutto il percorso, e specificamente in prossimità di ogni singola piazzola per le soste d’emergenza. Cumuli di immondizia di ogni ordine e grado stazionano e crescono, senza soluzione di continuità, in queste aree, tanto da renderle di fatto impraticabili. 

Inoltre, essendo la Cassia Bis una naturale porta d’ingresso a Roma, il biglietto da visita che si presenta agli occhi dei turisti è totalmente desolante oltreché controproducente. Arrivare nella Città Eterna accolti da uno spettacolo tanto squallido non deve essere propriamente il massimo!!!! So bene che, come accade troppo spesso nel Belpaese, esiste un problema, mai chiarito, rispetto alle competenze sulla Strada in oggetto. La Regione, attraverso Astral; la Provincia; i Comuni; ecc…Tutti dovrebbero fare un pezzettino. 

Da questo deriva larga parte del caos. Circa due anni fa, la Provincia di Roma fece un intervento tampone di pulizia straordinaria, che diede buoni risultati nell’immediato. Tuttavia, per risolvere il problema alla radice non sono sufficienti interventi spot, ma serve una risolutiva definizione dei ruoli e delle competenze.Le Istituzioni battano un colpo. 

Emiliano Minnucci

Direzione PD Lazio