Due anni fa, 2,5 milioni di cittadini della regione Lazio hanno votato il referendum per la gestione pubblica dell’acqua e l’abolizione della remunerazione del capitale investito nella tariffa del servizio idrico integrato. “Oggi, con l’audizione dei Movimenti per l’acqua che l’hanno promosso in Commissione VI della Regione, la Regione fa partire un percorso che entro un anno ci dovrà portare all’approvazione della nuova legge, partendo dal testo della Legge d’iniziativa popolare e tenendo conto di tutto il ciclo idrico integrato, rispettando così la volontà espressa dai cittadini”.

E’ la richiesta della Consigliera regionale Cristiana Avenali (Per il Lazio), che rilancia la sua proposta “di avviare al più presto un’Indagine Conoscitiva sul ciclo integrato dell’acqua nel Lazio, che delinei un quadro aggiornato della sua qualità, della depurazione, della scarsità della risorsa oltre che dell’accesso che deve essere garantito a tutti”. l’acqua è un bene pubblico e tale deve rimanere, servono gestioni pubbliche e partecipate che migliorino il servizio invece di aumentare le tariffe, lavorino sulla depurazione, l’efficienza e il risparmio idrico”.

E’ importante tornare a una gestione pubblica del bene comune acqua, conclude Avenali: “Credo che tutte le richieste fatte oggi dai Movimenti, per la partecipazione anche territoriale a questo processo, debbano essere accolte e che la Regione Lazio nella sua funzione di programmazione e controllo possa su questo tema tra un anno diventare un esempio da seguire per le altre regioni”.

[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7819/” title=”7819″]