“Ci sono accordi scritti, impegni presi. Non accettiamo più i compromessi, vogliamo la totale dislocazione delle antenne“.

Andrea Rossi, residente a pochi metri dalla torre della discordia, riassume in poche parole l’obiettivo di quella che è solo l’ennesima battaglia di una guerra decennale.

“Sono venuto ad abitare qui nel 2005, a battaglia già iniziata. Viviamo nell’ansia e aspettiamo i fatti da tempo. Da ventiquattro antenne, quali erano, ne sono rimaste nove ma rimodulate e innalzate.

Tra l’altro i rischi ai quali siamo esposti non si possono neanche verificare con precisione visto che la centralina di monitoraggio, promessa troppe volte, non è stata mai realizzata”.

Questa mattina nella sede del XIII Municipio si è tornati a parlare di elettrosmog, di dislocazione dei ripetitori dalla torre di viale della Vittoria.

“Un’alternativa l’abbiamo proposta – spiega Alessandra Perlusz, presidente del Comitato di Quartiere Viale della Vittoria -, presentando quattro anni fa una mappatura delle antenne con l’individuazione dei punti sensibili. Inutile dire che non se n’è fatto niente: la soluzione è diventata ormai politica, abbiamo scritto il 6 settembre una lettera al Sindaco Alemanno chiedendo finalmente un rimedio a un problema di cui i cittadini continuano a pagare un prezzo altissimo in termini di malati e morti”.

“Abito in viale della Vittoria 34, nel palazzo conosciuto ormai come oncologico per l’elevata percentuale di persone ammalate di tumore – racconta Rita Dionisi -. Ho scoperto di avere un cancro alla mammella nel 2003, il mio appartamento all’ultimo piano si affaccia proprio sulla torre: mia figlia ha un carcinoma alla tiroide. Cosa devo fare – chiede con gli occhi pieni di lacrime – vendere casa? Ho già allontanato tutti i miei cari“.

“Nel mio palazzo, in viale Capitan Casella 3, ci sono moltissimi malati di tumore – aggiunge Giancarlo Sapo -.

Naturalmente le persone che più rimangono a casa, come gli anziani o le casalinghe, sono maggiormente predisposti ai rischi perchè a contatto continuo con le onde elettromagnetiche.

Ora: il cellulare lo usiamo tutti e i ripetitori sono fondamentali. Forse, però, basterebbe evitare concentrazioni massicce e dislocarli con criterio”.

“Il problema esiste anche all’Infernetto – spiega Giosuè Mirizio, dell’associazione Infernetto Sicuro -, in via Giordano, in via Lauregno e in via Traetta ci sono antenne per le quali è stato anche ottenuto il decreto di abbattimento, senza che sia poi seguita l’effettiva rimozione”.

“Così ad Acilia – aggiunge il consigliere municipale Francesco Spanò – dove si attende da cinque anni la dismissione delle antenne tra via Boldini e via Girolamo di Montesarchio”.