Non siamo esperti nella materia specifica ma abbiamo una certa esperienza gestionale, tale comunque da consentirci di poter affermare che tutta la questione della concessione delle cave da parte della Regione Lazio nella zona Tragliatella, Colle Sabazio, Castel Campanile sia stata assai poco trasparente.
Nel 2010 (terzo millennio) non è possibile e non è lecito ne etico amministrare un territorio nel modo in cui è stato fino ad oggi amministrato il comprensorio Colle Sabazio, Tragliatella, Ponton dell’Elce, Castel Campanile.
Il sospetto è quello che si tratti di un “business agevolato” ed estremamente conveniente solo per pochi.
Un ricavato considerevole in quanto tra lavoratori dipendenti ed indotto, il numero degli occupati è estremamente basso e le licenze di escavazione hanno costi esigui. Mentre i danni  per la comunità sono ingenti ed irreversibili.
Dunque, occorre fare trasparenza.
Il CDQ crede che i cittadini di Ponton dell’Elce non potranno mai accettare la concessione dell’apertura di nuove cave senza che siano preliminarmente garantite (nero su bianco e con le penalità contrattuali) le condizioni di sicurezza, della viabilità, delle case e dell’ambiente.
In assenza di queste garanzie preliminari, il contenzioso legale sarà inevitabile.
Questo concetto è stato ribadito dal direttivo alla redazione del giornale “il tabloid” nel corso della riunione informale del 3 febbraio 2010.
Il CDQ auspica che l’Amm.ne Comunale voglia farsi interprete degli interessi collettivi dei cittadini di Ponton dell’Elce e quindi ci auguriamo che non aspetti passivamente la piega degli eventi.
Occorre agire con la massima fermezza prima che si aprano i nuovi cantieri.
Il CDQ vi propone il seguente link per mettere a fuoco la questione:
http://www.legambientelazio.it/0526%20cave%20lazio%20finale.pdf
Con i migliori saluti