LEGAMBIENTE LAZIO

Comunicato Stampa

ECOSISTEMA INCENDI: LAZIO, NEL 2008 PIU’ CHE DIMEZZATI, DA 778 A 347, CALO DELL’80% PER SUPERFICIE BRUCIATA, PER UNA MEDIA DI 7,9 ETTARI PER ROGO. AD ACQUAPENDENTE (VT) E CANALE MONTERANO (RM) DUE BANDIERE “BOSCO SICURO”.

Legambiente: non abbassare l’attenzione, consolidare lavoro catasto incendi, insistere su sanzioni contro i reati, prevedere nuove attività di avvistamento. Ai cittadini chiediamo di segnalare i roghi al 1515 del Corpo Forestale dello Stato, ma anche di comunicare la presenza di discariche abusive.
Dopo l’estate rovente del 2007, nel 2008 è netta l’inversione di tendenza sul fronte degli incendi boschivi nel Lazio, con un deciso calo, in linea con il trend nazionale. Nella nostra regione, i roghi sono passati dai 778 nel 2007 a 347 nel 2008, con una diminuzione del 55%, che porta il Lazio dal 5° al 7° posto della classifica nazionale. Gli ettari bruciati scendono addirittura da 13.567 a 2.750, di cui 1.702 di superficie boscata e 1.048 non boscati, con un calo di quasi l’80%, e 7,9 ettari bruciati di media per ciascun incendio, contro i 17,4 dello scorso anno. Dati più che positivi che testimoniano l’efficacia del sistema di contrasto messo in campo da parte dalle istituzioni, sia sul fronte della prevenzione che dei controlli, in particolare con la legge quadro 353/2000, con la preziosa collaborazione della Protezione Civile e del Corpo Forestale dello Stato, ed una più consapevole partecipazione della società civile alla tutela del territorio.
Questo il positivo bilancio che emerge dal dossier “Ecosistema Incendi 2009”, l’indagine che fotografa la situazione dei Comuni italiani nella mitigazione del rischio incendi boschivi, realizzata nell’ambito di “Non scherzate col Fuoco”, la campagna di monitoraggio, prevenzione e informazione sugli incendi boschivi di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, realizzata anche quest’anno in collaborazione con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, gli scout dell’Agesci e del Cngei, la Coldiretti, l’Arcicaccia, il Centro Sportivo e Attività per l’Ambiente e con la Protezione Civile della Regione Marche e della Regione Siciliana.
“Dopo anni di emergenza incendi finalmente i dati vanno in controtendenza, con meno incendi e meno ettari bruciati, ma non bisogna abbassare l’attenzione, gli incendi boschivi restano uno dei pericoli maggiori rispetto alla salvaguardia del patrimonio ambientale laziale –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Questo è il periodo più pericoloso, le ondate di calore con temperature alte rendono più alti i rischi, per questo chiediamo ai cittadini, in caso si avvisti un rogo, di stare lontano dalle fiamme e chiamare immediatamente il 1515, il numero gratuito di emergenza ambientale del Corpo Forestale dello Stato. Per prevenire gli incendi chiediamo anche a tutti di segnalare eventuali discariche abusive, visto che quel materiale si può trasformare in pericoloso combustibile per incendi. E’ proprio sul fronte del coinvolgimento dei cittadini che si vince, per questo continueremo a mettere in atto nuove azioni per far avanzare una cultura di rispetto del bosco, incentrata su prevenzione, presidio del territorio ed informazione.”
Praticamente dimezzato anche il numero dei Comuni colpiti dagli incendi, che scende da 176, ovvero il 47% dei 378 complessivi, a 95, ossia il 25% del totale. Nello specifico, nel 2008 nel Lazio le Province più colpite dalle fiamme sono state quelle di Latina, con 1.228 ettari interessati, distribuiti su 22 Comuni, per un totale di 143 incendi, e Frosinone, con 909 ettari di superficie bruciata, per 30 Comuni coinvolti e 77 incendi registrati. Seguono, ma a distanza, Roma, del cui territorio sono andati in fiamme 252 ettari, distribuiti su 19 Comuni, per un totale di 64 incendi, Viterbo, con 299 ettari, 41 incendi e 16 Comuni, e Rieti, con 62 ettari per 8 Comuni e 22 incendi. In netto calo rispetto al 2007 i Comuni colpiti, soprattutto in Provincia di Rieti, dove passano da 24 ad 8, ossia ne diventano un terzo, ma in particolare gli ettari andati in fumo, che nelle Province di Rieti e Roma si sono ridotti rispetto all’anno prima a meno del 10%: nella prima sono passati da 719 a 62 e nell’altra da 2.703 a 252.
Dati interessanti provengono anche dai 60 Comuni, tra i 196 colpiti da incendio lo scorso anno, che hanno risposto alla rilevazione sul tema effettuata da Legambiente: solo il 58% delle amministrazioni dichiara di aver completato l’iter per l’aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, mentre il 20% si sono impegnate in campagne di informazioni specifiche nelle scuole e rivolte ai fruitori dei boschi ed il 25% in attività di avvistamento e prevenzione incendi. Nel complesso i Comuni laziali nel 53% dei casi svolgono un lavoro positivo nel contrasto agli incendi. Ottima, invece, la performance da parte dei Comuni di Acquapendente (Vt) e di Canale Monterano (Rm), che grazie alla piena applicazione della legge quadro 353/2000 si sono guadagnati la bandiera “Bosco Sicuro”. Per quanto riguarda invece i capoluoghi di Provincia, fa registrare più della sufficienza Roma –voto buono per campagne informative e attività di avvistamento e prevenzione, sufficiente sul fronte del catasto-, mentre Rieti non ottiene la sufficienza piena –voto buono per il catasto, scarso per campagne informative e attività di avvistamento e prevenzione-. Oltre 48mila Euro è, invece, l’importo delle 174 sanzioni amministrative comminate dal Corpo Forestale dello Stato nel 2008 nel Lazio, a seguito di oltre 3mila controlli effettuati (secondo posto in Italia per numero di controlli), 497 persone controllate e 40 persone denunciate.
“Il lavoro della Protezione Civile della Regione Lazio sta funzionando bene e ha permesso di mettere in moto tanti Comuni, il catasto degli incendi è ormai una realtà che va consolidata, bisogna continuare in questa direzione responsabilizzando amministratori e cittadini -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio–. Il catasto, ad esempio, va aggiornato ogni anno, inserendo le nuove perimetrazioni delle aree percorse dal fuoco, per evitare qualunque speculazione legata all’edilizia, alla caccia, all’agricoltura, al rimboschimento e alla pastorizia. Molto positivo da questo punto di vista il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine, che nel 2008 hanno portato i forestali a comminare oltre 48mila Euro di sanzioni nel Lazio per reati legati agli incendi. Il rischio roghi può essere battuto, punendo chi procura incendi, ma anche insistendo con campagne di informazione, corsi di avvistamento dei focolai e presidio del territorio, piani comunali di emergenza per gli incendi, nuove sistematiche attività di avvistamento e segnalazione degli incendi, in costante rapporto con il volontariato.”

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