LEGAMBIENTE LAZIO
Comunicato Stampa
“In queste ore si sta chiudendo la discussione in Regione sul cosiddetto
“piano casa”, in vista della prima approvazione in Giunta, e Legambiente
rilancia l’appello ad approvare una normativa stringente sulle aree di
applicazione e fortemente indirizzata all’interesse pubblico. Al Lazio non
serve la nuova colata di cemento proposta dal Decreto Berlusconi, quanto una
norma per per innovare l’edilizia esistente con criteri di alta efficienza
energetica e per facilitare interventi di demolizione e ricostruzione che
possano cambiare volto al brutto costruito -dichiara Lorenzo Parlati,
presidente di Legambiente Lazio-. Sono girate tante ipotesi sul testo della
legge, ma ci sono alcuni punti che devono a nostro avviso rimanere fermi:
uno, i premi non si possono applicare in aree agricole, protette o vincolate
come definite nel PTPR adottato dalla Regione, ma nemmeno nelle aree a
maggior rischio sismico o idraulico; due, i premi non possono essere
automatiche varianti ai piani regolatori dei Comuni; tre, la demolizione e
ricostruzione deve riguardare aree definite a livello regionale in accordo
con i Comuni, in particolare insediamenti pubblici degradati per rispondere
anche alla domanda di casa e aree costiere con delocalizzazione delle
abitazioni; quattro, gli obiettivi di qualità energetica devono essere
evidentemente più elevati di quanto già obbligatorio per legge, con
prestazioni tra il 20% ed il 50% migliori di quanto già previsto; cinque, la
norma premiale deve mantenere il termine del 31 dicembre 2010 fissato
nazionalmente. Il piano casa ha senso solo a condizione che alcuni precisi
paletti ne definiscano l’applicazione, altrimenti è solo un gran pasticcio”.
Roma, 14 Luglio 2009
[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/389/” title=”389″]
Commenta per primo